Working dogs

Da oltre 15 mila anni, il cane fa parte della vita degli uomini e attualmente si stima che esistano circa quattrocento razze di Canis familiaris, animali domestici, ordine: Carnivori, famiglia: Arctoidei (o Canoidei), sottofamiglia: Canidi.

Ovviamente tutti sanno che la gran varietà di selezioni attuata nel tempo dall’uomo ha affinato tratti ereditari preziosi, oltre ad averne favoriti altri insoliti, come il nanismo e la mancanza di coda, tratti che allo stato selvatico potrebbero impedire a un cane di sopravvivere abbastanza a lungo da riprodursi. Indubbiamente sono state perseguite molte capacità venatorie

Gli springer spaniel sanno spring, cioè stanare la selvaggina. Il corpo salsiccioso del bassotto tedesco è in grado di seguire i tassi nelle tane. I labrador sono stati selezionati per recuperare le reti da pesca a Terranova.

Esistono il cane da lepre (il beagle harrier), il cane da alce (il norsk elghund) e il cane da procione (il coonhound); il cane leopardo (della Catahoula), il cane canguro (un levriero), il cane da orso (della Carelia) e il cane pecora (il barboncino).
In origine, i barboncini erano usati per la caccia all’anatra. (…) Ma si allevano cani per mille e un motivo.
Louis Dobermann, un guardiano notturno tedesco, creò il cane da guardia suo omonimo a fine Ottocento.
Le varietà toy, come il pechinese, nell’antica Cina venivano allevate come ‘cani manicotto’: le nobildonne li tenevano nelle vesti per riscaldarsi.

Insomma i cani, oltre alle mille altre doti che tutti noi che li amiamo conosciamo, sono da sempre stati ritenuti utili. Il loro odorato è così sviluppato che possono essere addestrati a cercare praticamente qualsiasi cosa seguendone l’odore: esplosivi, droghe, animali-piante-derrate alimentari contrabbandati, mine terrestri, corpi affogati nei laghi, e persino ‘diagnosticare’ tumori (ai polmoni e al seno soprattutto).
Fatta questa premessa, non stupisce che sia ormai diffusa la dizione working dog, con cui si intende un cane selezionato per svolgere un determinato compito: radunare le pecore per un pastore conduttore o evitare avvicinamenti al gregge per un pastore guardiano; riportare la selvaggina per un retriever o fermare la selvaggina per un cane appunto da ferma; agire in simbiosi con il suo conduttore in una situazione di pericolo per la cattura di un criminale o la ricerca di stupefacenti per un cane da difesa o ricercare esplosivi di qualsiasi tipo in zone di guerra per un cane appositamente addestrato allo scopo.

Rientrano dunque in questa categoria non solo gli animali dotati di capacità psico-fisiche atte a cooperare con l’uomo negli ambiti per cui sono stati selezionati e per cui hanno sviluppato una memoria di razza (atavica inclinazione nei riguardi di un determinato lavoro).

Una segnalazione: per conoscere meglio il mondo dei super cani al lavoro, Mediaset play ha dedicato un canale a storie
di notevole interesse, liberamente visualizzabili al seguente indirizzo:

https://www.mediasetplay.mediaset.it/documentari/supercaniallavoro_SE000000000820

In questo spazio dedicato alle curiosità e alle notizie seguiranno approfondimenti di queste attività speciali dei nostri amici cani.

J. Lloyd, J. Mitchinson, Il libro sull’ignoranza sugli animali, Einaudi, Torino, 2009, pp.39-40.

Chiara Rossi

Stefania Casali & Leo

“Ovunque tu vada, non importa dove o che tempo faccia, portami sempre con te”… Noi, sempre insieme. Una delle mie priorità è vederti sereno e felice. Hai cambiato le nostre vite… ma in meglio, sei il nostro amore Leo.

 

 

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Adottami!

 

Adottare un cane è certamente un gesto di grande importanza, doveroso quindi che la scelta sia prima di tutto consapevole, incidendo direttamente sulla vita di un essere senziente.
Importante essere preparati sul “cosa” effettivamente comporta accogliere nella propria vita un amico a quattro zampe, non essendo sufficiente soddisfare unicamente bisogni primari quali cibo, qualche passeggiata e carezze; se da un lato l’adozione è certamente da considerarsi un nobile gesto, dall’altro implica obblighi in termini morali e di legge.
Sarà quindi necessario garantire un ambiente tranquillo, riposo per le ore necessarie e ovviamente il suo benessere fisico tramite controlli veterinari periodici.
Il cane per sua natura è un animale sociale, pertanto sarà una presenza attiva nella vita familiare, imparando cose nuove, esplorando, giocando e svolgendo attività piacevoli e stimolanti in linea con le caratteristiche della razza. Errore comune, a detta di istruttori cinofili, è sottovalutare quest’ultimo aspetto: se si accoglie fra le mura domestiche per esempio un cane “pastore”, difficilmente per sua natura si adatterà a una vita da “cane da divano”.
Valutati questi aspetti e quindi certi di poter intraprendere questa bellissima avventura, si dovrà valutare bene che tipo di cane sia più adatto al proprio stile di vita: quanto tempo si può a lui dedicare, l’ambiente in cui verrà ospitato e soprattutto se orientarsi nella scelta di un cucciolo o di un adulto, aspetto quest’ultimo da non sottovalutare, implicando una dedizione in termini di tempo differente.
Rivolgendosi direttamente presso canili o rifugi sarà possibile essere consigliati al meglio evitando errori di valutazione, la conoscenza del cane avverrà gradualmente, instaurando così un rapporto finalizzato all’inserimento progressivo in famiglia.

Iter adozione
Individuato il canile/rifugio sarà possibile conoscere i cani ospitati nella struttura, previa compilazione di una domanda di adozione completa di tutte le informazioni necessarie, proprio al fine di aiutare nell’individuazione del cane più adatto; fondamentale quindi affidarsi alle proposte degli operatori che sapranno guidare “l’aspirante proprietario” a compiere la scelta migliore a tutela soprattutto del cane. Spesso viene richiesto di indicare un veterinario di fiducia prima di poter accogliere il cane a casa, opportuno quindi assicurarsi che il medico prescelto predisponga un piano di salute annuale (visite, vaccini, esami…).
Giunti alla scelta definitiva, si dovrà comunicare alla struttura di essere pronti a procedere con l’adozione e se l’animale sarà ancora disponibile verrà richiesto di compilare e sottoscrivere un modulo per formalizzare l’impegno. Alcuni canili prevedono un periodo “di prova” (pre-affido), durante il quale si potranno ricevere “controlli domiciliari” volti alla verifica del benessere dell’animale e alla valutazione del rapporto con il nuovo padrone. Se la convivenza non comporta l’insorgere di problemi, si potrà procedere con l’adozione. In generale con il termine adozione si intende l’atto con il quale si acquisisce definitivamente la proprietà, diversamente l’affido è un provvedimento temporaneo che potrebbe essere convertito in cessione definitiva del cane.
Ulteriore adempimento eventuale (in ogni caso non obbligatorio per legge), è di provvedere alla sterilizzazione (generalmente nelle strutture pubbliche l’animale lo è già), dovere inserito nel modulo di adozione e finalizzato a contrastare il fenomeno del randagismo e più semplicemente, evitando la riproduzione degli animali affidati ai privati, per incentivare l’adozione di cani in cerca di casa, svuotando i canili/rifugi.
Obbligatorio invece, provvedere alla modifica dell’intestazione del microchip: la Legge n. 281/91 (“Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo”), applicata a livello regionale tramite propria disposizione normativa, ha introdotto infatti l’obbligo di apporre il microchip a ogni cane (canili/rifugi compresi) fornendo di fatto una sorta di carta d’identità dell’animale. Sia che la cessione avvenga a titolo gratuito che oneroso, sarà altresì obbligatorio comunicare il nuovo intestatario all’anagrafe canina regionale.

Adozioni e Covid-19
Salvo diverse predisposizioni di legge da parte del Ministero della Salute o di Ordinanze del Sindaco (importante verificare sui siti web del proprio Municipio), non sussistono all’oggi impedimenti particolari alla possibilità di adottare presso canili, rifugi, associazioni di volontariato, purché ciò avvenga nel rispetto del distanziamento sociale e dell’uso dei dispositivi di protezione individuale. Contattata la struttura prescelta ci si dovrà attenere quindi alle modalità specificamente decise dai responsabili che indicheranno modalità e tempi.
In riferimento ai controlli pre-affido essendo attuati presso le abitazioni degli aspiranti adottanti, nell’ottica di limitare i contatti fisici, saranno circoscritti ai casi di rischio conclamato del benessere dell’animale, da effettuarsi dietro responsabilità di chi li esgue, previa dichiarazione di un veterinario responsabile del canile o dell’associazione che si occuperà dell’adozione. Permane l’obbligo di rispettare altresì le disposizioni vigenti: autocertificazione, dispositivi di protezione individuale e distanziamento sociale.

 

avv. Verde Bandini

Unità Cinofile SICS Liguria

Intervista al Presidente SICS Liguria  – Costantino Laurenzano a cura di Chiara Redaelli Spreafico

Costantino Laurenzano e Sky

 

Potrebbe spiegare ai nostri lettori che cosa significa il termine “unità cinofila”?

Con unità cinofila si intende il binomio formato da un cane e dal suo conduttore.

Quando è nata la sezione SICS Liguria Vela? Può farmi una breve storia? Da quanto tempo lei svolge questa attività?

La sezione Vela Liguria nasce undici anni fa; aveva come presidente Simone Galbiati, milanese, a cui il Presidente Nazionale Ferruccio Pilenga aveva affidato il compito di formare le prime unità cinofile liguri di salvataggio in mare. La sede era nei famosi Baubau Village di Albissola Marina, primi bagni in Italia dedicati ai cani.

Nel 2012 avvenne il mio approccio alla scuola con una decina di altri allievi;

ci bastò un anno per giungere al brevetto di salvataggio e formare la prima vera squadra operativa ligure, che si distinse per varie esercitazioni e manifestazioni con la Guardia Costiera e i Vigili del fuoco, fino ad arrivare a diverse conferenze nelle scuole liguri, con la Guardia Costiera, per diffondere nei bambini il culto della salvaguardia del mare. Nel 2018 ho raggiunto il mio primo step come aiuto istruttore. Nel 2019, tutte le domeniche di giugno, luglio e agosto sono stato presente per la vigilanza sulle spiagge libere di Riva Trigoso, in collaborazione con il comune di Sestri Levante e la Capitaneria di Riva; nello stesso anno è avvenuto il mio passaggio a istruttore nazionale. Il 2020 ha portato la mia presidenza della SICS Liguria e, nonostante tutte le problematiche derivate dal covid19, tutte le domeniche di luglio e agosto noi unità cinofile abbiamo svolto la vigilanza su due spiagge libere di Albissola Marina (nostra sede) in collaborazione con il comune.Quest’anno, nonostante il ritardo dovuto al covid 19, tutta la squadra operativa, composta da circa 20 unità cinofile, è pronta. Brevetteremo inoltre una decina di nuove unità cinofile.

Presidente Costantino Laurenzano e Vice Presidente Mauro Carraffa

 

Quali caratteristiche deve avere un cane per poter accedere alla scuola di formazione? Ci sono delle razze più predisposte?

Le razze più predisposte naturalmente sono labrador, golden e terranova ma qualsiasi cane di almeno 20 kg può essere idoneo.

Costantino Laurenzano e Sky

 

Che percorso formativo deve seguire un cane per poter diventare operativo in azioni di soccorso?

Il percorso formativo per arrivare al brevetto dura circa un anno e mezzo, periodo durante il quale cane e conduttore si addestrano a diventare una unità cinoflia, incominciando da un lavoro a terra di obbedienza per finire in acqua .

Ogni sezione ha una sua scuola di formazione? Qual è il metodo che viene applicato affinché si crei un’affinità tra conduttore e cane? Qual è il linguaggio usato: quello del gioco?

Di fatto la formazione è uguale per tutte le sezioni, si incomincia usando il gioco senza nessuna forzatura per poi sfruttare le doti naturali dei cani; ciò porta ad una perfetta sintonia dei due membri.

 

Come si orienta il cane in una situazione di mare molto mosso e con differenti correnti? Come riesce a trovare la via più veloce per tornare a riva e non essere  al contrario spinto in mare aperto?

Cani esperti e abituati al moto ondoso (come lo sono i nostri che si addestrano in qualsiasi condizione di mare) sfruttano il loro istinto che li fa seguire solo le correnti che li riportano a riva. Questo avviene senza problemi, anche se il cane si spinge molto lontano dal punto d’ingresso.

 

Costantino Laurenzano e Sky

Vi è capitato di realizzare un salvataggio con il sussidio dell’elicottero?

L’uso dell’elicottero con il lancio del cane e del conduttore è in uso dalla SICS in Europa e forse nel mondo; nel mio caso è stato usato solo come addestramento. Vi posso assicurare che riempie di orgoglio

(per l’affiatamento ottenuto) vedere il proprio cane lanciarsi dietro di te da 3- 4 metri d’altezza, senza nessuna paura, fidandosi ciecamente di te, per portare aiuto a persone in difficoltà.

Che consiglio vorrebbe dare alle persone che vorrebbero svolgere questa attività?

Un consiglio che posso dare alle nuove leve è quello di prendere sul serio questa attività perché ci sono in ballo grosse responsabilità sia individuali che verso il prossimo e di rispettare alcune priorità in caso di salvataggio: la vita del cane, la tua vita, la vita della persona in difficoltà.

Come dice il Presidente Nazionale Ferruccio Pilenga: “Andiamo dove ci porta il vento come vecchi marinai insieme ai nostri cani”

Costantino Laurenzano con Sky, Brad (di Paola Siri) e Tata (di Mauro Carraffa)

 


 

ECCO IL NOSTRO TEAM AL COMPLETO

 

 

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La lingua dei segni – Peggy

La lingua dei segni

«Da quando Peggy, a otto anni ha perso l’udito, la sua vita è cambiata.»
«Peggy, il collie di tua figlia?»
«Il suo vecchio proprietario non ci ha pensato più tanto e l’ha abbandonata.»
«Credevo che fosse stata presa in un canile.»
«No, è una storia incredibile. Sai che mia figlia vive nel Galles, vero? Visto che non si fa mancare niente, tra le altre cose fa volontariato alla Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals, un ente di beneficenza che opera da duecento anni in Gran Bretagna nato per promuovere il benessere degli animali.»
«Là sono sempre stati più avanti di noi nel welfare…»
«Verissimo. Peggy era finita proprio in quell’associazione che si occupa di animali feriti.»
«È stata abbandonata, perché ferita?»
«No, aveva perso l’udito e così aveva dovuto rinunciare al lavoro in una fattoria, che tanto amava.»
«Povera cucciolona! Il suo proprietario però non ha avuto un gran cuore.»
«Peggy ha incontrato mia figlia, però, che l’ha adottata e così ha avuto un’altra possibilità.»
«Che storia!»
«Il suocero di mia figlia è un pastore e così tutti loro hanno iniziato il lungo percorso per insegnare a Peggy a comprendere segni manuali anziché comandi vocali.»
«E come hanno fatto?»
«Usando rinforzi ripetitivi e positivi. Invece di abbinare un comando verbale a un’azione, hanno associato un gesto della mano. Il pollice in su, per esempio, per dirle ‘brava’ e cose del genere.»
«Chissà quanto tempo ci sarà voluto!»
«Eh sì: tempo per capire il linguaggio dei segni e tempo per fidarsi e lasciarsi andare all’amore della sua nuova famiglia.»
«Quindi Peggy potrebbe di nuovo lavorare…»
«Certo, e infatti lo fa, diciamo part time… con gli altri due cani di casa.»
«Immagino che giochi, nel resto del tempo.»
«Ovviamente. Pensa che quando arriva quel momento, deve indossare un localizzatore Gps perché, mentre corre felice, si allontana e non sente i proprietari che la chiamano…»
«È bellissimo pensare alla nuova prospettiva di vita di Peggy.»
«Bisogna sapere che anche a un vecchio cane si possono insegnare cose nuove. Mia figlia la adora e Peggy si gode la sua nuova esistenza. Mai perdere la speranza.»

 

Cfr. Liberamente ispirato all’articolo di Monica Coviello, Peggy, il cane pastore sordo che ha imparato la lingua dei segni, pubblicato sull’edizione on line di Vanity Fair (18 aprile 2021). Esistono molte storie simili a quella narrata. Quella di Sailor, per esempio, un cagnolone sordo dagli occhi azzurri, che dopo un passato da randagio ha trovato finalmente qualcuno che parla la sua stessa lingua (imparata alla Best Friends Animal Society di Atlanta, dove ha iniziato a reagire ai comandi della lingua dei segni).