In merito all’asserita possibilità di trasmissibilità del virus SARS-CoV-2 da parte degli animali domestici all’uomo, il Ministero della Salute e tutti gli organismi scientifici internazionali, lo hanno escluso fermamente. Anche l’Istituto Superiore di Sanità lo ha ribadito nel Rapporto Tecnico n. 16/2020 del 19 aprile 2020, affermando che “[…] allo stato attuale non esistono evidenze che gli animali da compagnia svolgano un ruolo epidemiologico nella diffusione all’uomo di SARS-CoV-2” e sottolineando un aspetto fondamentale: “[…] il rapporto con gli animali è importante per il nostro benessere in questo periodo di forzato isolamento”.
Tuttavia si tiene a precisare che sono stati predisposti piccoli accorgimenti e precauzioni per poter accudire in modo sicuro il proprio cane (regole in ogni caso valevoli per tutti gli animali da compagnia), soprattutto qualora si sia contratta l’infezione. Potrebbe infatti accadere che i nostri amici a quattro zampe vengano contagiati a seguito di contatto con persone infette, sviluppando in casi molto rari la malattia. L’ISS ritiene che, nel caso di convivenza con persone con sospetta o conclamata infezione da COVID-19, i cani debbano “essere gestiti come ‘contatti’ potenzialmente infetti”, consigliando quindi di:
- lavarsi sempre le mani prima e dopo il contatto con i cani e dopo la pulizia della cuccia;
- pulire le zampe al nostro cane dopo la passeggiata prima di rientrare a casa;
- in caso di sospetta infezione limitare i contatti e affidarlo alle cure di conviventi o esterni, qualora ciò non sia possibile assicurarsi di usare sempre mascherina e guanti;
- sincerarsi dello stato di salute del cane e in caso somministrare farmaci esclusivamente prescritti dal veterinario.
Qualora il nostro cane manifestasse sintomi riconducibili all’infezione è obbligatorio contattare il veterinario di fiducia che valuterà se necessario effettuare il test diagnostico per SARS-CoV-2 e qualora questo risultasse positivo, provvederà alla segnalazione al Servizio Veterinario ASL. Successivamente il cane verrà posto in isolamento presso una struttura dedicata fino alla completa guarigione. Importante sottolineare che l’allontanamento dall’abitazione non è automatico, l’ISS ricorda che non è una priorità, ma dovrebbe essere previsto “solo per necessità urgenti di salute degli animali” e che il conseguente affidamento (anche temporaneo) ad esterni “dovrebbe rendersi necessario solo per motivi di cura e benessere, legati all’impossibilità di accudimento da parte del proprietario e dei suoi conviventi”, prediligendo che lo stesso avvenga comunque “in altri contesti domestici (parenti, amici, terzi ecc.)”.
Merita una menzione la tematica relativa all’impiego dei cani guida, cani da soccorso e cani impiegati per gli interventi assistiti_IAA (pet-therapy), qualora provengano da abitazioni in cui vivono persone con sospetta o conclamata infezione: occorrerà in questo caso un’accurata valutazione in merito alle conseguenze critiche derivanti dall’eventuale divieto di svolgere il servizio cui sono adibiti; si dovrà quindi tenere conto del contesto abitativo in cui vive l’animale, del suo effettivo accudimento in sicurezza, della sua salute e soprattutto della tipologia di attività svolta. In ogni caso accompagnatori e assistiti avranno l’obbligo di adottare dispositivi di protezione individuale (DPI), ovvero mascherine e guanti.
Concludendo si tiene a sottolineare che persiste in capo al proprietario l’obbligo di accudimento base dell’animale da compagnia (alimentazione, cure veterinarie, pulizia, passeggio…) anche durante l’epidemia COVID-19, nonostante le difficoltà legate alle vigenti restrizioni in essere; importante quindi creare una “rete” di aiuti esterni (per esempio: parenti, amici, vicini di casa, volontari, dog-sitter) al fine di poter garantire al cane le cure necessarie qualora si sia nell’impossibilità, anche temporanea, di farvi fronte. Si consiglia di predisporre per persone terze (vicini, amici, dog-sitter…) un incarico in forma scritta (meglio in doppia copia) lasciando loro registrazione anagrafica e libretto vaccinazioni. In caso di impossibilità assoluta di accudimento è necessario avvisare il Servizio Veterinario pubblico e/o Polizia Locale in merito alla presenza dell’animale nella casa del ricoverato.
Ai sensi e per gli effetti della Circolare del Ministero della Salute_12 marzo 2020 le pensioni per animali (equiparabili a canili) posso svolgere “attività di accudimento e gestione degli animali”, confermato dalla successiva Circolare Ministeriale_8 aprile 2020 e ribadito nella Nota_24 novembre 2020.
Si ricorda inoltre che sono sempre possibili gli spostamenti relativi alla cura degli animali di affezione, rientrando questi nei “motivi di salute”; qualora sia necessario recarsi in un diverso Comune basterà portare con sé l’autocertificazione e l’attestazione del veterinario sulla necessità dell’intervento (si consiglia di farsi trasmettere un certificato dal veterinario da presentare insieme all’autocertificazione).
avv. Verde Bandini