Unità Cinofile Steel Dogs Padova

Intervista al vicepresidente dell’associazione USC STELL DOGS
Federico Santello – a cura di Chiara Redaelli Spreafico

  • Quando è nata la vostra associazione?      

15.01.2002

  • Può farmi una breve storia?

L’associazione nasce con la denominazione “Il Gelso” (modificato in Steel Dogs Padova odv nel luglio 2019) ed è stata fondata da un gruppo di appassionati di cinofilia che, forti della passione e dell’amore per i cani e motivati dalle esperienze fatte nell’ambito della cinofilia, hanno voluto mettere a disposizione della comunità civile l’esperienza maturata. E’ così iniziato un percorso per la formazione e l’impiego di unità cinofile professionalmente preparate per la ricerca di dispersi sotto macerie e in superficie.

Nel corso degli anni il gruppo è aumentato ed oggi conta una ventina di volontari che provengono da diversi comuni della Provincia di Padova e Venezia.

Nel corso degli anni l’associazione è diventata punto di riferimento della cinofilia da soccorso aderendo ad associazioni nazionali ed internazionali impegnate nell’analogo settore.

Per quanto riguarda le emergenze, oltre alle numerose ricerche di dispersi che annualmente vengono svolte in ambito locale, l’associazione si è distinta per la partecipazione alle due emergenze nazionali del 2009 e del 2016 quando, attivate dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, le nostre unità cinofile sono intervenute in occasione del terremoto che ha colpito L’Aquila e, successivamente, il centro Italia.

Nel 2009 l’associazione ha ottenuto dalla Regione Veneto e dal Dipartimento il riconoscimento di associazione di Protezione Civile. Ciò ha comportato l’assolvimento di maggiori oneri formativi dei volontari che vengono avviati anche a  frequentare appositi corsi di formazione di Protezione Civile per arricchire la preparazione e la capacità operativa in emergenza.

La preparazione e l’addestramento delle unità cinofile richiedono impegno, costanza e dedizione, un duro lavoro sia per il cane che per il suo conduttore che dura per tutta la vita dell’animale. Oltre ai 3 addestramenti settimanali, l’associazione partecipa a numerose esercitazioni e stages nazionali ed internazionali per poter formare unità cinofile pronte a rispondere in modo efficace ed esaustivo alle emergenze.

Per questi motivi Steel Dogs Padova odv, grazie anche al sostegno del Comune di Padova, si è dotato di una struttura addestrativa che comprende anche un campo macerie curato nei minimi dettagli e continuamente arricchito di nascondigli e situazioni assolutamente realistiche.

Steel Dogs Padova odv, in quanto organizzazione di Protezione Civile, è attivamente presente con i suoi volontari anche nelle emergenze che non sono strettamente collegate all’impiego delle unità cinofile ma che richiedono la nostra disponibilità per l’assistenza alla popolazione.

Nelle attività di promozione svolte sia direttamente sia su richiesta degli uffici di Protezione Civile delle varie amministrazioni pubbliche, particolare attenzione viene dedicata agli alunni delle scuole con lezioni specifiche sia presso i plessi scolastici sia nel nostro campo di addestramento, questo per sensibilizzare i bambini su che cosa vuol dire avere un cane ed occuparsi di esso e su come il cane può essere impiegato nel sociale.

Inoltre, su richiesta della Provincia di Padova – Settore di Protezione Civile – i nostri volontari svolgono ogni anno attività formativa nei confronti delle migliaia di volontari di protezione civile preparandoli nello specifico settore della ricerca dei dispersi in superficie ed uso della strumentazione connessa.

Tutte le attività vengono svolte in modo gratuito e la nostra fonte di sostegno è costituita esclusivamente da donazioni di privati e da autotassazione.

La componente sportiva della nostra attività è funzionale al mantenimento operativo delle nostre unità cinofile e, con questo spirito, alcuni di noi partecipano a gare nazionali ed internazionali di cinofilia da soccorso. Così nel 2016 la nostra associazione ha conseguito anche l’importante traguardo di vincere in Romania il Campionato Mondiale per cani da soccorso – specialità di ricerca in superficie – diventando, in questo modo, uno dei punti di riferimento della cinofilia da soccorso e dimostrando competenza e capacità operative. Un forte impegno portato avanti dai volontari del gruppo con passione, devozione, sorretto sempre da un forte amore per i cani, oltre che da un notevole senso civico.

Attualmente il nostro gruppo è formato da una ventina di unità cinofile sei delle quali sono operative, altre a riposo ed altre sono formate da cuccioli appena inseriti.

  • Qual è e quanto dura il percorso di formazione?

Non esiste un percorso formativo standard, esiste una valutazione iniziale delle attitudini di cane e conduttore che dura alcuni mesi al termine della quale il gruppo e l’aspirante si prendono l’impegno reciproco di intraprendere un percorso formativo che durerà quanto la vita dell’animale. Parallelamente ci sarà un percorso formativo del conduttore/volontario di protezione civile.

  • Qual è il metodo che viene applicato affinché si crei un’affinità tra conduttore e cane?

Non esiste un metodo definito e sempre uguale perché ogni conduttore ed ogni cane sono soggetti diversi. L’affinità cane/conduttore si crea nelle cose semplici della vita di ogni giorno, avendo cura di far crescere nell’ausiliario la capacità di divertirsi, di essere curioso e desideroso di apprendere a tal punto di vincere anche le proprie paure, di essere innamorato del proprio conduttore e socievole con tutti (persone ed animali). Nel campo di addestramento verranno poi pensati e creati esercizi specifici che, inseriti in contesti che simulano quelli reali, permetteranno al binomio di applicare le proprie competenze così da raggiungere il risultato finale che è quello di lavorare “l’uno per l’altro” ritrovando i dispersi.

  • Quali caratteristiche deve avere un cane per poter diventare un componente di unità cinofila? 

Deve essere un cane docile ed aperto agli stimoli che provengono dal mondo in cui vive, curioso, con tempra e temperamento, socievole.

  • Ci sono delle razze più predisposte?

Il concetto di razza ed il relativo prodotto che ne deriva è stato creato dall’uomo per catalogare morfologicamente e funzionalmente i cani selezionati nel tempo. Nel percorso di selezione sono presenti anche i cd. cani da utilità (pastore, guardiania, difesa, ecc.) che sono tra i più utilizzati nel soccorso. Ogni razza ha delle peculiarità specifiche per l’uso a cui sono destinati e che derivano da una selezione lunga ed accurata promossa dagli allevatori e, per questo si tende a scegliere cani di una determinata razza piuttosto che un’altra. Tuttavia non sono mai state selezionate specifiche razze per la ricerca dispersi e pertanto si usano quelle che, per caratteristiche intrinseche, meglio si adattano a questa disciplina. Tuttavia avere “un cane di razza” non equivale ad avere un cane da soccorso e, per questo, devono essere valutate attentamente le attitudini del cucciolo e del conduttore prima di intraprendere l’intenso percorso addestrativo. Le razze oggi più utilizzate sono il labrador retriever, il golden retriever, il border collie, il pastore tedesco ed il pastore belga malinois, ed altre ancora.

  • Dalla vostra esperienza tutti i cani che iniziano questo percorso riescono a diventare operativi?

Ci sono diversi fattori che nell’addestramento di un binomio da soccorso possono emergere come criticità, alcuni dovuti al cane altri al conduttore. Poiché non si tratta di un gioco ma di un servizio impegnativo non tutti i binomi raggiungono l’operatività e di questi alcuni si ritirano altri continuano nel percorso di maturazione che consentirà migliori risultati magari con l’addestramento di un secondo cane.

  • Quali gli elementi favorevoli e quali le eventuali problematicità legate al fatto che si crei una profonda sintonia d’intesa tra i due membri dell’unità cinofile? 

Nel binomio da soccorso è fondamentale l’intesa, la complicità tra conduttore e cane tanto che il cane da soccorso lavora solo con il suo conduttore e non con altri. Il risultato di uno dipende dalla fattiva collaborazione e sintonia dell’altro. Il mancato “scoccare della scintilla” tra i due impedisce l’esistenza del binomio da soccorso. Quando lavori con il tuo cane libero, lontano qualche centinaio di metri, fuori vista ed udito, l’unica cosa che lega lui a te e viceversa è “la scintilla” che rende stabile ed indiscutibile la fiducia reciproca che, qualunque cosa succeda, ci siamo l’uno per l’altro. E’ difficile definire cosa significhi “scintilla” perché, come nella vita di coppia, è un vissuto che con pazienza viene costruito ogni giorno.

  • Da quanto tempo lei svolge questa attività?

Da 15 anni. 

  • Ci racconti la sua esperienza nel creare il legame profondo con il suo cane che serve per svolgere questo lavoro.

Alla base della scelta di diventare una unità cinofila da soccorso deve esserci una motivata scelta di base perché il cane è un impegno quotidiano che, in media, dura 12/13 anni.  E’ bene che la famiglia supporti tale scelta per evitare una gestione contrastante nei confronti dell’animale.

Oltre alla motivazione di base serve una buona volontà di apprendere e di mettersi in discussione perché si vivranno momenti felici ed anche delusioni.

Si deve essere consapevoli che con il cane, che non è un peluche, il rapporto viene costruito quotidianamente nelle piccole cose e nelle sessioni addestrative. Una cosa che non può essere evitata è il rapporto quotidiano con il proprio ausiliario. Il cane non può essere una sorta di “separato/abbandonato in casa”, ma va educato a gestire i momenti in cui “l’umano” non è presente od ha altro da fare. Il cane esige tempo, capacità di relazione e pazienza.

Il cane non conosce il concetto di eroismo (tipico degli umani appariscenti), il cane è fedele, il cane gioca, il cane caccia, il cane si riposa, il cane si nutre, il cane si relaziona con il proprio ambiente: spetta al conduttore fornire al proprio cane un ambiente dove egli con serenità possa fare tutto questo (ed altro) con lui.

Non ho trucchi del mestiere, ho solo desideri che, spero, incontreranno quelli del mio cane anche nei contrasti che possono accadere.

  • C’è stata un’azione di salvataggio che è stata particolarmente complicata o che le è rimasta particolarmente impressa e perché? Me ne può parlare?

Due terremoti, specialmente il primo, lasciano segni indelebili, io spero di aver dato il mio piccolo contributo nell’aiutare le persone. Non mi piace parlare di episodi singoli anche perché ero in emergenza con una squadra, la stessa squadra che ha addestrato il mio cane credendo in me e che mi ha supportato in ogni mia scelta di soccorritore. Nelle due grandi calamità ho superato difficoltà, ogni volta ho imparato cose nuove ma non ho dimenticato un solo istante di quello che ho vissuto e preferisco non parlarne.

  • Che consiglio vorrebbe dare alle persone che vorrebbero svolgere questa attività?

Consiglio di farsi tante domande e di provare a trovare risposte da chi ha esperienza, di avvicinarsi per gradi e conoscere questa disciplina prima di acquistare il cane, di conoscere e frequentare più gruppi prima di fare scelte di campo essendo consapevole che si tratta di un servizio e non di una vetrina.

 

Working dogs

Da oltre 15 mila anni, il cane fa parte della vita degli uomini e attualmente si stima che esistano circa quattrocento razze di Canis familiaris, animali domestici, ordine: Carnivori, famiglia: Arctoidei (o Canoidei), sottofamiglia: Canidi.

Ovviamente tutti sanno che la gran varietà di selezioni attuata nel tempo dall’uomo ha affinato tratti ereditari preziosi, oltre ad averne favoriti altri insoliti, come il nanismo e la mancanza di coda, tratti che allo stato selvatico potrebbero impedire a un cane di sopravvivere abbastanza a lungo da riprodursi. Indubbiamente sono state perseguite molte capacità venatorie

Gli springer spaniel sanno spring, cioè stanare la selvaggina. Il corpo salsiccioso del bassotto tedesco è in grado di seguire i tassi nelle tane. I labrador sono stati selezionati per recuperare le reti da pesca a Terranova.

Esistono il cane da lepre (il beagle harrier), il cane da alce (il norsk elghund) e il cane da procione (il coonhound); il cane leopardo (della Catahoula), il cane canguro (un levriero), il cane da orso (della Carelia) e il cane pecora (il barboncino).
In origine, i barboncini erano usati per la caccia all’anatra. (…) Ma si allevano cani per mille e un motivo.
Louis Dobermann, un guardiano notturno tedesco, creò il cane da guardia suo omonimo a fine Ottocento.
Le varietà toy, come il pechinese, nell’antica Cina venivano allevate come ‘cani manicotto’: le nobildonne li tenevano nelle vesti per riscaldarsi.

Insomma i cani, oltre alle mille altre doti che tutti noi che li amiamo conosciamo, sono da sempre stati ritenuti utili. Il loro odorato è così sviluppato che possono essere addestrati a cercare praticamente qualsiasi cosa seguendone l’odore: esplosivi, droghe, animali-piante-derrate alimentari contrabbandati, mine terrestri, corpi affogati nei laghi, e persino ‘diagnosticare’ tumori (ai polmoni e al seno soprattutto).
Fatta questa premessa, non stupisce che sia ormai diffusa la dizione working dog, con cui si intende un cane selezionato per svolgere un determinato compito: radunare le pecore per un pastore conduttore o evitare avvicinamenti al gregge per un pastore guardiano; riportare la selvaggina per un retriever o fermare la selvaggina per un cane appunto da ferma; agire in simbiosi con il suo conduttore in una situazione di pericolo per la cattura di un criminale o la ricerca di stupefacenti per un cane da difesa o ricercare esplosivi di qualsiasi tipo in zone di guerra per un cane appositamente addestrato allo scopo.

Rientrano dunque in questa categoria non solo gli animali dotati di capacità psico-fisiche atte a cooperare con l’uomo negli ambiti per cui sono stati selezionati e per cui hanno sviluppato una memoria di razza (atavica inclinazione nei riguardi di un determinato lavoro).

Una segnalazione: per conoscere meglio il mondo dei super cani al lavoro, Mediaset play ha dedicato un canale a storie
di notevole interesse, liberamente visualizzabili al seguente indirizzo:

https://www.mediasetplay.mediaset.it/documentari/supercaniallavoro_SE000000000820

In questo spazio dedicato alle curiosità e alle notizie seguiranno approfondimenti di queste attività speciali dei nostri amici cani.

J. Lloyd, J. Mitchinson, Il libro sull’ignoranza sugli animali, Einaudi, Torino, 2009, pp.39-40.

Chiara Rossi

Stefania Casali & Leo

“Ovunque tu vada, non importa dove o che tempo faccia, portami sempre con te”… Noi, sempre insieme. Una delle mie priorità è vederti sereno e felice. Hai cambiato le nostre vite… ma in meglio, sei il nostro amore Leo.

 

 

VOTA QUESTO ARTISTA

[yasr_visitor_votes size=”large”]

NON SEI REGISTRATO?

Registrati adesso e vota!

[user_registration_form id=”2125″]

Adottami!

 

Adottare un cane è certamente un gesto di grande importanza, doveroso quindi che la scelta sia prima di tutto consapevole, incidendo direttamente sulla vita di un essere senziente.
Importante essere preparati sul “cosa” effettivamente comporta accogliere nella propria vita un amico a quattro zampe, non essendo sufficiente soddisfare unicamente bisogni primari quali cibo, qualche passeggiata e carezze; se da un lato l’adozione è certamente da considerarsi un nobile gesto, dall’altro implica obblighi in termini morali e di legge.
Sarà quindi necessario garantire un ambiente tranquillo, riposo per le ore necessarie e ovviamente il suo benessere fisico tramite controlli veterinari periodici.
Il cane per sua natura è un animale sociale, pertanto sarà una presenza attiva nella vita familiare, imparando cose nuove, esplorando, giocando e svolgendo attività piacevoli e stimolanti in linea con le caratteristiche della razza. Errore comune, a detta di istruttori cinofili, è sottovalutare quest’ultimo aspetto: se si accoglie fra le mura domestiche per esempio un cane “pastore”, difficilmente per sua natura si adatterà a una vita da “cane da divano”.
Valutati questi aspetti e quindi certi di poter intraprendere questa bellissima avventura, si dovrà valutare bene che tipo di cane sia più adatto al proprio stile di vita: quanto tempo si può a lui dedicare, l’ambiente in cui verrà ospitato e soprattutto se orientarsi nella scelta di un cucciolo o di un adulto, aspetto quest’ultimo da non sottovalutare, implicando una dedizione in termini di tempo differente.
Rivolgendosi direttamente presso canili o rifugi sarà possibile essere consigliati al meglio evitando errori di valutazione, la conoscenza del cane avverrà gradualmente, instaurando così un rapporto finalizzato all’inserimento progressivo in famiglia.

Iter adozione
Individuato il canile/rifugio sarà possibile conoscere i cani ospitati nella struttura, previa compilazione di una domanda di adozione completa di tutte le informazioni necessarie, proprio al fine di aiutare nell’individuazione del cane più adatto; fondamentale quindi affidarsi alle proposte degli operatori che sapranno guidare “l’aspirante proprietario” a compiere la scelta migliore a tutela soprattutto del cane. Spesso viene richiesto di indicare un veterinario di fiducia prima di poter accogliere il cane a casa, opportuno quindi assicurarsi che il medico prescelto predisponga un piano di salute annuale (visite, vaccini, esami…).
Giunti alla scelta definitiva, si dovrà comunicare alla struttura di essere pronti a procedere con l’adozione e se l’animale sarà ancora disponibile verrà richiesto di compilare e sottoscrivere un modulo per formalizzare l’impegno. Alcuni canili prevedono un periodo “di prova” (pre-affido), durante il quale si potranno ricevere “controlli domiciliari” volti alla verifica del benessere dell’animale e alla valutazione del rapporto con il nuovo padrone. Se la convivenza non comporta l’insorgere di problemi, si potrà procedere con l’adozione. In generale con il termine adozione si intende l’atto con il quale si acquisisce definitivamente la proprietà, diversamente l’affido è un provvedimento temporaneo che potrebbe essere convertito in cessione definitiva del cane.
Ulteriore adempimento eventuale (in ogni caso non obbligatorio per legge), è di provvedere alla sterilizzazione (generalmente nelle strutture pubbliche l’animale lo è già), dovere inserito nel modulo di adozione e finalizzato a contrastare il fenomeno del randagismo e più semplicemente, evitando la riproduzione degli animali affidati ai privati, per incentivare l’adozione di cani in cerca di casa, svuotando i canili/rifugi.
Obbligatorio invece, provvedere alla modifica dell’intestazione del microchip: la Legge n. 281/91 (“Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo”), applicata a livello regionale tramite propria disposizione normativa, ha introdotto infatti l’obbligo di apporre il microchip a ogni cane (canili/rifugi compresi) fornendo di fatto una sorta di carta d’identità dell’animale. Sia che la cessione avvenga a titolo gratuito che oneroso, sarà altresì obbligatorio comunicare il nuovo intestatario all’anagrafe canina regionale.

Adozioni e Covid-19
Salvo diverse predisposizioni di legge da parte del Ministero della Salute o di Ordinanze del Sindaco (importante verificare sui siti web del proprio Municipio), non sussistono all’oggi impedimenti particolari alla possibilità di adottare presso canili, rifugi, associazioni di volontariato, purché ciò avvenga nel rispetto del distanziamento sociale e dell’uso dei dispositivi di protezione individuale. Contattata la struttura prescelta ci si dovrà attenere quindi alle modalità specificamente decise dai responsabili che indicheranno modalità e tempi.
In riferimento ai controlli pre-affido essendo attuati presso le abitazioni degli aspiranti adottanti, nell’ottica di limitare i contatti fisici, saranno circoscritti ai casi di rischio conclamato del benessere dell’animale, da effettuarsi dietro responsabilità di chi li esgue, previa dichiarazione di un veterinario responsabile del canile o dell’associazione che si occuperà dell’adozione. Permane l’obbligo di rispettare altresì le disposizioni vigenti: autocertificazione, dispositivi di protezione individuale e distanziamento sociale.

 

avv. Verde Bandini

Unità Cinofile SICS Liguria

Intervista al Presidente SICS Liguria  – Costantino Laurenzano a cura di Chiara Redaelli Spreafico

Costantino Laurenzano e Sky

 

Potrebbe spiegare ai nostri lettori che cosa significa il termine “unità cinofila”?

Con unità cinofila si intende il binomio formato da un cane e dal suo conduttore.

Quando è nata la sezione SICS Liguria Vela? Può farmi una breve storia? Da quanto tempo lei svolge questa attività?

La sezione Vela Liguria nasce undici anni fa; aveva come presidente Simone Galbiati, milanese, a cui il Presidente Nazionale Ferruccio Pilenga aveva affidato il compito di formare le prime unità cinofile liguri di salvataggio in mare. La sede era nei famosi Baubau Village di Albissola Marina, primi bagni in Italia dedicati ai cani.

Nel 2012 avvenne il mio approccio alla scuola con una decina di altri allievi;

ci bastò un anno per giungere al brevetto di salvataggio e formare la prima vera squadra operativa ligure, che si distinse per varie esercitazioni e manifestazioni con la Guardia Costiera e i Vigili del fuoco, fino ad arrivare a diverse conferenze nelle scuole liguri, con la Guardia Costiera, per diffondere nei bambini il culto della salvaguardia del mare. Nel 2018 ho raggiunto il mio primo step come aiuto istruttore. Nel 2019, tutte le domeniche di giugno, luglio e agosto sono stato presente per la vigilanza sulle spiagge libere di Riva Trigoso, in collaborazione con il comune di Sestri Levante e la Capitaneria di Riva; nello stesso anno è avvenuto il mio passaggio a istruttore nazionale. Il 2020 ha portato la mia presidenza della SICS Liguria e, nonostante tutte le problematiche derivate dal covid19, tutte le domeniche di luglio e agosto noi unità cinofile abbiamo svolto la vigilanza su due spiagge libere di Albissola Marina (nostra sede) in collaborazione con il comune.Quest’anno, nonostante il ritardo dovuto al covid 19, tutta la squadra operativa, composta da circa 20 unità cinofile, è pronta. Brevetteremo inoltre una decina di nuove unità cinofile.

Presidente Costantino Laurenzano e Vice Presidente Mauro Carraffa

 

Quali caratteristiche deve avere un cane per poter accedere alla scuola di formazione? Ci sono delle razze più predisposte?

Le razze più predisposte naturalmente sono labrador, golden e terranova ma qualsiasi cane di almeno 20 kg può essere idoneo.

Costantino Laurenzano e Sky

 

Che percorso formativo deve seguire un cane per poter diventare operativo in azioni di soccorso?

Il percorso formativo per arrivare al brevetto dura circa un anno e mezzo, periodo durante il quale cane e conduttore si addestrano a diventare una unità cinoflia, incominciando da un lavoro a terra di obbedienza per finire in acqua .

Ogni sezione ha una sua scuola di formazione? Qual è il metodo che viene applicato affinché si crei un’affinità tra conduttore e cane? Qual è il linguaggio usato: quello del gioco?

Di fatto la formazione è uguale per tutte le sezioni, si incomincia usando il gioco senza nessuna forzatura per poi sfruttare le doti naturali dei cani; ciò porta ad una perfetta sintonia dei due membri.

 

Come si orienta il cane in una situazione di mare molto mosso e con differenti correnti? Come riesce a trovare la via più veloce per tornare a riva e non essere  al contrario spinto in mare aperto?

Cani esperti e abituati al moto ondoso (come lo sono i nostri che si addestrano in qualsiasi condizione di mare) sfruttano il loro istinto che li fa seguire solo le correnti che li riportano a riva. Questo avviene senza problemi, anche se il cane si spinge molto lontano dal punto d’ingresso.

 

Costantino Laurenzano e Sky

Vi è capitato di realizzare un salvataggio con il sussidio dell’elicottero?

L’uso dell’elicottero con il lancio del cane e del conduttore è in uso dalla SICS in Europa e forse nel mondo; nel mio caso è stato usato solo come addestramento. Vi posso assicurare che riempie di orgoglio

(per l’affiatamento ottenuto) vedere il proprio cane lanciarsi dietro di te da 3- 4 metri d’altezza, senza nessuna paura, fidandosi ciecamente di te, per portare aiuto a persone in difficoltà.

Che consiglio vorrebbe dare alle persone che vorrebbero svolgere questa attività?

Un consiglio che posso dare alle nuove leve è quello di prendere sul serio questa attività perché ci sono in ballo grosse responsabilità sia individuali che verso il prossimo e di rispettare alcune priorità in caso di salvataggio: la vita del cane, la tua vita, la vita della persona in difficoltà.

Come dice il Presidente Nazionale Ferruccio Pilenga: “Andiamo dove ci porta il vento come vecchi marinai insieme ai nostri cani”

Costantino Laurenzano con Sky, Brad (di Paola Siri) e Tata (di Mauro Carraffa)

 


 

ECCO IL NOSTRO TEAM AL COMPLETO

 

 

GUARDA I VIDEO