Il mio Shaun diversamente umano.
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Il mio Shaun diversamente umano.
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Un piccolo angelo.
Sei arrivato nella mia vita quasi all’improvviso e l’hai riempita di gioia e allegria.
In questi mesi difficili sei stato di conforto trasmettendoci tanta serenità.
Sei dolcissimo quando torno a casa e mi corri incontro scodinzolando e portandomi la tua pallina come se fosse il dono più prezioso che potessi farmi. Grazie di esistere.
La tua mamma umana.
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Sono stato desiderato da una fantastica ragazza che non vedeva l’ora di coccolarmi.
Quando è venuta nella casa dove sono nato insieme ai miei fratellini, ci siamo guardati e ci siamo scelti.
Ci siamo capiti subito, Chiara e io.
Mi piaceva moltissimo quando mi lasciava giocare nel giardino dove crescevano quelle che lei chiamava fragole.
Ero minuscolo e ricordo con gioia quelle corse a perdifiato nell’erba, che mi faceva il solletico.
Poi Chiara mi prendeva nell’incavo della sua mano: sentivo il suo calore e, felice e stanco, mi addormentavo.
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Tecnicamente ero io la primogenita: biondo platino, con i ‘capelli’ lunghi e sottili come la mia mamma umana, che mi adorava. Poi è arrivata la sua cucciola, Verde: io avevo 6 mesi e non pesavo nemmeno un chilo.
In casa tutti gli sguardi si concentrarono su quella minuscola creatura e capii subito che la sua era una presenza preziosa. All’immenso affetto che tutti provavano per me si aggiunse così quello della mia meravigliosa nuova compagna di gioco: siamo cresciute insieme.
Un’avventura straordinaria.
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